EMILY IN PARIS
- Valentina Morena
- 14 lug 2021
- Tempo di lettura: 2 min

Emily Cooper (Lily Collins) è una giovane ragazza che vive e lavora a Chicago per un’importante azienda di comunicazione americana. Nella sua città natale ha tutto: il fidanzato, gli amici e una brillante carriera davanti a sé ma, la sua boss Madeline, interpretata da Kate Walsh, rimane incinta e non può partire per la Francia. Madeline è costretta a farsi sostituire da Emily che accetta l’avventura dopo aver scoperto che al suo rientro sarà promossa come Brand Manager. La ragazza si trasferisce per un anno a Parigi con l'obiettivo di influenzare la società di marketing francese Savoir con le nuove strategie di promozione americane. Emily è una lavoratrice entusiasta e carismatica ma non sa una parola di francese e questo non la gioverà all’interno dell’azienda.
La protagonista, al suo arrivo, rimane ammaliata dalle luci e dalla bellezza della capitale, anche se l’edificio in cui abita ha diverse problematiche tra cui una doccia che non funziona. Emily è incanta dalla città ma si rende conto che fare amicizia non è facile, non tanto con gli internazionali come lei, quanto con i parigini che risultano snob e poco cordiali. Tranne Gabriel (Lucas Bravo) suo vicino di casa che si rivela gentile e disponibile per aiutarla con il francese.
Ed è così che inizia la serie originale Netflix Emily in Paris, prodotta da Darren Star autore di moltissime serie di successo tra cui Sex and the City, Beverly Hills 90210 e Melrose Place.
La serie è comica, divertente e intrattiene. Certamente paragonarla a Sex and the City è eccessivo, Emily in Paris rappresenta il nostro tempo fatto di social, dalla voglia di apparire, di mostrarsi al mondo per ciò che si è o si vuole rappresentare. Ma è vero che racconta la storia di una ragazza piena di talento e di idee, che cerca di fare carriera in un lavoro in cui crede profondamente, seppur sulla sua strada incontra diversi ostacoli.
Lo sfondo di Parigi con le sue boulangerie e patisseries, la magnifica Tour Eiffel, i ristoranti affacciati sulle vie della città offrono una cornice perfetta per la storia della protagonista.
All’interno della serie i francesi tendono a “giudicare”, se si può dire, il modello di lavoro oltre oceano, affermando come gli americani vivono per lavorare e non lavorino per vivere. Emily in Paris mette a confronto due mentalità: se da un lato quella europea sa come farsi coccolare dai piaceri della vita oltre che dedicare il giusto tempo al lavoro, quella americana risulta molto focalizzata sull’obiettivo a prescindere da ogni tipo di impedimento. Emily ne sa qualcosa.
È interessante il tentativo di affrontare il tema del sessismo e del maschilismo, anche se in maniera marginale. Non sono poche le scene in cui Emily difende il suo pensiero, facendosi rispettare come donna e lavoratrice. Inoltre, viene trattato il tema della libertà, un personaggio in particolare lotterà e rinuncerà ad alcuni “benefici” pur di farcela da solo.
Emily in Paris è una serie coinvolgente e romantica ideale per chi ha voglia di sognare e di farsi trasportare nelle vie della romantica capitale francese.
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