LA REGINA DEGLI SCACCHI
- Valentina Morena
- 16 ago 2021
- Tempo di lettura: 2 min

Elizabeth "Beth" Harmon è una bambina di nove anni che, dopo la morte della mamma, viene portata in un orfanotrofio. Beth è l’ultima arrivata e ha qualche difficoltà ad aprirsi con le altre bambine vista la perdita da poco subita. Ma sembra non avere difficoltà con Jolene, ragazza più grande di lei molto socievole che cattura l’attenzione della protagonista.
Le giornate all’interno della struttura sono monotone e ripetitive, dalla visione di film a lavori utili per responsabilizzare le ragazze. Un giorno, mentre Beth sta pulendo i cancellini nel seminterrato, conosce Shaibel, custode dell’orfanotrofio, mentre è impegnato a giocare a scacchi. La protagonista ne rimane affascinata e dopo diverse richieste riesce finalmente a giocare con Shaibel. L’uomo si rende conto delle potenzialità della bambina che partita dopo partita migliora le sue prestazioni.
Purtroppo, però, negli orfanotrofi americani durante gli anni ’50, venivano distribuite pillole tranquillanti quotidianamente a tutte le ragazze, per poter prevenire comportamenti difficili da gestire da parte del personale. Questa assunzione di psicofarmaci, porterà Beth ad una dipendenza, convinta che l’utilizzo di queste “pillole verdi” la possano aiutare a migliore le strategie nel gioco degli scacchi.
È così che inizia la miniserie Netflix La Regina degli Scacchi ideata da Scott Frank e Allan Scott, basata sull’omonimo romanzo di Walter Tevis del 1983.
La storia di un giovane talento che grazie alla sua capacità e determinazione proverà ad ottenere il titolo di grande maestro di scacchi. La miniserie mette in evidenza come Beth viva in un mondo di competizione composto solo ed esclusivamente da uomini. Uomini di una certa età ed esperienza che comprenderanno come il talento di Beth sia qualcosa di veramente raro. Da questi incontri, durante le partite di scacchi, nasceranno amori e forti amicizie che la aiuteranno nel suo percorso verso il successo.
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