MINDHUNTER
- Valentina Morena
- 29 ott 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 1 nov 2020

Mindhunter è un thriller psicologico bastato sul libro Mindhunter: La storia vera del primo cacciatore di serial killer americano, scritto da Mark Olshaker e John E. Douglas.
Serie originale Netflix, distribuita nel 2017, ambientata negli anni ’70 vede come protagonisti Holden Ford, interpretato da Jonathan Groff, volto noto di Glee e Holt McCallany nei panni di Bill Tench. Holden e Bill sono due agenti FBI membri della Divisione di Scienze Comportamentali di Quantico, in Virgina. Insieme cominciano a studiare una nuova tipologia di assassino, il serial killer ed una nuova modalità di indagine la cosiddetta “profilazione criminale” che consente agli investigatori di classificare il criminale in base al suo comportamento. Una volta analizzato e classificato, permette loro di comprendere che tipo di criminale hanno davanti.
La serie non ha in sé grandi colpi di scena, scelta registica consapevole e voluta per far entrare lo spettatore nella mente del criminale, facendogli comprendere come gli investigatori svolgano il loro lavoro con pazienza, dedizione e attenzione ai dettagli.
La fotografia di Mindhunter è sicuramente il primo elemento che colpisce: i toni sono scuri e, le scene sono prevalentemente girate in ambienti chiusi, basti pensare agli interrogatori o alle serate che i protagonisti si concedono a fine giornata al bar. La sceneggiatura è promettente sin dal primo episodio, forse un po' lenta ma necessaria per analizzare in maniera dettagliata i profili dei serial killer.
Mindhunter piace e appassiona, intrattiene e arricchisce lo spettatore facendogli comprendere come la volontà di un gruppo di persone può fare la differenza, percorrendo nuove strade fin a quel momento inesplorate.
Voto: 8.8
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