LOVE, ANTOSHA
- Valentina Morena
- 29 ott 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 1 nov 2020

Per chi avesse visto Star Trek di J.J. Abrams, il personaggio di Pavel Chekov se lo ricorderà bene, membro russo dell’equipaggio dell’Enterprise, interpretato dal giovanissimo Anton Yelchin. Un personaggio divertente ma assolutamente geniale che, all’interno del film riesce a farsi notare. Grazie al suo splendido accento russo e un’energia pazzesca che riesce a trasmettere non solo ai membri dell’equipaggio, ma anche al pubblico.
Anton, vantava alle spalle già nove anni di carriera assieme ad attori al calibro di Robert De Niro, Charlize Theron, Morgan Freeman, Anthony Hopkins e Robin Williams. Figlio di Viktor Elcin e Irina Korina, entrambi pattinatori di figura famosi in Russia, emigrarono negli Stati Uniti per ricominciare una nuova vita assieme al loro figlio.
Fin da subito il ragazzo si dimostra creativo, sopra le righe, con un’innata voglia di sperimentare, di creare, ama Fellini, ama filmare, riprendere o riprendersi mentre crea nuovi personaggi. La madre, innamorata immensamente del proprio bambino lo segue in ogni suo passo, standogli accanto e supportandolo in ogni sua iniziativa. Inizialmente, Anton partecipa a provini per delle pubblicità ma col passare degli anni si rende conto di come questa non sia la sua vocazione. Purtroppo, il giovane attore soffriva di fibrosi cistica e questo gli avrebbe, probabilmente, impedito di non poter vivere appieno la sua vita che tanto desiderava.
In realtà, Anton sapeva come questa malattia non doveva essere un impedimento e riuscì, nel corso degli anni a non rinunciare a lunghi viaggi per lavoro, alle uscite goliardiche con gli amici, a suonare in una band o a mettere su un po' di massa muscolare con la palestra.
Durante le sue lunghe assenze da casa, non mancava mai di scrivere delle lettere alla mamma dicendole quanta la amava e rassicurandola che faceva tutti gli esercizi che il medico gli aveva suggerito.
In Love, Antosha ritroviamo tutto questo, un documentario diretto in maniera sublime da Garret Price che riesce a trasmetterci l’amore, che questo giovane ragazzo aveva nei confronti del suo lavoro, della sua vita e soprattutto della sua famiglia. Grazie ai diari scritti, alle lettere d’amore nei confronti della mamma e alle dolci parole di Willem Dafoe, Jodie Foster, Jennifer Lawrence, Chris Pine, Zachary Quinto, Jhon Cho, J.J.Abrams, Kristen Stewart o Zoe Saldana, il regista riesce a percorrere l’intera vita e carriera di Anton Yelchin.
Antosha non fu solo un attore, fu un’artista a tutto tondo grazie all’immensa passione per la musica, per la fotografia e per la recitazione.
Il documentario è un tributo alla sua vita, alla sua carriera e all’amore che riusciva a trasmettere ad ogni persona che incontrava, lasciando un indelebile impronta del suo passaggio.
Eccoci lì a riunirci per rinnovare questa saga che ha emozionato le persone per così tanto tempo. Anton era il più giovane, era preoccupato di fare bene per non deludere la gente. (Zoe Saldana)
Ricordo un acceso dibattito sui meriti di Bob Dylan rispetto a Simon and Garfunkel. Non riusciva a credere che preferissi Simon and Garfunkel a Bob Dylan. Ricordo di aver pensato: “Non ci credo, sto parlando di questo con un ragazzo di 17 anni”. Mi fece mettere in discussione questi musicisti che amavo da sempre. Conosceva ciò di cui parlava, non importava cosa fosse. C’è una reale bellezza in questo. (Zachary Quinto)
Mi intimidiva perché era così vorace e io volevo stare al suo passo. Volevo ascoltare la musica che ascoltava, assorbire tutti i suoi interessi. (Kristen Stewart)
Mi interessa la filosofia che sta dietro alla realizzazione del film, quella del film stesso e del regista. (Anton Yelchin)
Conobbi Anton quando era da solo per la prima volta, ma era molto legato ai genitori. Molto legato alla madre. (Jodie Foster)
Mi aprì un mondo tutto nuovo per trovare soddisfazione nel mio lavoro. (Jennifer Lawrence)
Mi sorprendeva ogni volta che parlava di qualcosa. Pensavo :"Che uomo brillante e intelligente". (Sofia Boutella)
Ho questa bellissima foto di me in barca. Dormo sulle gambe di Anton. Lui, con la sua felpa, sembra dire: "Porca vacca". Probabilmente stavo dormendo da un'ora su di lui ma non voleva spostarmi. È molto carina. (Chris Pine)
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